Il rumore è una delle cause più comuni di malattie professionali, anche se molto spesso i danni causati vengono sottovalutati perché la relazione causa-effetto non è immediatamente evidente. Tuttavia, il rumore può causare diversi problemi di salute.

La valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro consiste nell’analizzare il livello di esposizione dei lavoratori al rumore, con lo scopo di verificare che questo rientri nei limiti di sicurezza stabiliti dalla normativa ed eventualmente individuare misure di prevenzione per proteggere la salute dei lavoratori esposti.

Cos’è il rumore?

Per rumore si intende un suono acustico, proveniente da fonti naturali o artificiali, che provoca una sensazione sgradevole. L’unità di misura del rumore è il decibel (dB) e per condurre una valutazione accurata del rischio è fondamentale conoscere le seguenti definizioni:

  • La pressione acustica di picco (Ppeak), che indica il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C”
  • Il livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h) [dB(A) riferito a 20 μPa], che rappresenta il valore medio ponderato nel tempo dei livelli di esposizione al rumore durante una giornata lavorativa di 8 ore
  • Il livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w), che è il valore medio ponderato nel tempo dei livelli di esposizione giornaliera al rumore durante una settimana lavorativa di cinque giorni, ciascuno di 8 ore

Quali sono i rischi per la salute legati al rumore?

Il rumore può avere un impatto significativo sull’apparato uditivo, causando danni gravi e portando a significative malattie professionali, come:

  • l’ipoacusia da rumore: una riduzione della capacità uditiva che rappresenta ancora oggi una delle malattie professionali più diffuse
  • la sordità: la perdita totale dell’udito

Ricerche scientifiche hanno inoltre evidenziato una forte correlazione tra esposizione al rumore e effetti negativi sul sistema cardiovascolare, endocrino e neurologico.

I fattori principali che determinano questi danni sono tre: l’intensità sonora, la frequenza e la durata dell’esposizione.

Quando è obbligatoria la valutazione del rischio rumore?

Secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 81/08, la valutazione del rischio rumore è obbligatoria per tutte le aziende con almeno un lavoratore esposto a fonti di rumore, indipendentemente dal settore. L’obiettivo di questa valutazione è quello di identificare i lavoratori esposti a livelli pericolosi. Anche in situazioni in cui il rischio sembra assente o trascurabile, il datore di lavoro deve comunque valutarlo e indicarlo chiaramente nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

I risultati della valutazione del rischio rumore devono essere inseriti, se presenti, nei seguenti documenti:

  • il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC)
  • il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenti (DUVRI)
  • Piano Operativo della Sicurezza (POS)

Ogni quanto deve essere aggiornata la valutazione del rischio rumore?

La valutazione del rischio legato all’esposizione al rumore dovrebbe essere effettuata e aggiornata almeno ogni quattro anni da personale qualificato facente parte del servizio di prevenzione e protezione. Tuttavia, deve essere rivista ogni volta che ci sono cambiamenti che potrebbero renderla obsoleta, come quando i risultati della sorveglianza sanitaria indicano la necessità di una revisione.

Interventi del datore di lavoro

Sulla base di questa valutazione, il datore di lavoro deve adottare misure preventive e protettive, come:

  • ridurre il rumore alla fonte;
  • adottare orari che limitino l’esposizione al rumore;
  • implementare un programma di misure tecniche e organizzative per ridurre l’esposizione;
  • evitare che i lavoratori rimangano a lungo in zone ad alta rumorosità.

Se, nonostante queste misure, i valori limite di esposizione vengono superati, il datore di lavoro deve:

  • prendere misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei limiti;
  • individuare le cause dell’esposizione eccessiva;
  • modificare le misure di prevenzione per evitare che si ripeta.

Come si esegue la valutazione del rischio rumore?

A seconda del livello di rischio individuato, esistono due metodi principali per valutare il rischio rumore:

  • Valutazione senza misurazioni: utilizzata quando l’esposizione al rumore è ritenuta trascurabile e richiede solo rilevazioni standard per escludere il superamento dei limiti di sicurezza
  • Valutazione con misurazioni fonometriche: richiede misurazioni strumentali approfondite per valutare l’esposizione al rumore in modo dettagliato