Quali sono?
I rifiuti sanitari a rischio infettivo sono quei rifiuti pericolosi contaminati da liquidi biologici, come sangue, secrezioni varie o materiali venuti a contatto con persone in isolamento infettivo.
Esempi di rifiuti infetti sono cannule, drenaggi, bendaggi, cateteri, garze, guanti, maschere, tamponi, aghi, lame e siringhe.
Chi li produce
Questa tipologia di rifiuti viene prodotta generalmente da:
- Strutture ospedaliere e sanitarie
- Ambulatori medici
- Studi dentistici
- Ambulatori veterinari
- Tatuatori
- Centri estetici
- Negozi di barbieri e parrucchiere
- Centri di podologia
- Agopunturisti
- Case di riposo
- Associazioni di volontariato e cooperative
Secondo la normativa vigente, tutti questi rifiuti sanitari a rischio infettivo devono poi essere smaltiti idoneamente in appositi contenitori.
Normativa per la raccolta e l’imballaggio
I rifiuti infetti sono individuati con il codice 180103 del Catalogo Europeo dei Rifiuti. La loro raccolta avviene all’interno di ciascuna Unità Operativa o ambulatorio, dove devono essere predisposti gli appositi contenitori, chiamati halipack. Questi si collocano in modo che siano facilmente accessibili e nelle vicinanze del luogo di effettiva produzione dei rifiuti.
Tutti i contenitori devono essere identificati mediante un codice colorato, la scritta “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” e il simbolo del rischio biologico.
Il contenitore è costituito da un imballaggio a perdere con all’interno un sacco di polietilene. Una volta riempito per non più di 3/4, il sacco deve essere chiuso con l’apposita fascetta irreversibile in dotazione.
Gli aghi, i bisturi e i taglienti non devono mai essere inseriti liberamente nel sacco. Questi devono essere inseriti in appositi contenitori rigidi (halibox) che dopo la loro chiusura devono essere posti nel sacco di polietilene. Gli halibox riportano la dicitura esterna “rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo taglienti e pungenti”.
La capacità del contenitore può variare da 20 a 60 litri. Sul contenitore è necessario scrivere in modo ben visibile e leggibile il nome dell’ente di provenienza e la data di chiusura dello stesso.
Deposito temporaneo e preliminare
Una volta riempito e chiuso, il contenitore viene depositato temporaneamente in un locale apposito della struttura in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute.
Il deposito temporaneo può avere una durata massima di cinque giorni dal momento della chiusura del contenitore.
Nel rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza e sotto la responsabilità del produttore, tale termine è esteso a 30 giorni per quantitativi inferiori a 200 litri. Le registrazioni sui registri di carico e scarico devono comunque sempre avvenire entro cinque giorni dalla chiusura dell’imballaggio.