Se pensi che avvalerti di una persona ben formata e addestrata ti costi parecchio, allora rifletti su quanto ti costa una persona non preparata.

Quante volte diamo per scontato, ci lasciamo condizionare o presumiamo che le persone sappiano fare esattamente quello per cui le incarichiamo? Quando invece ci accorgiamo che il risultato del lavoro non è corretto o non è come avremmo voluto o nel peggiore dei casi va addirittura rifatto. Questo spesso ci provoca nervosismo, incomprensioni e irritazione.

E se tutto questo fosse risolvibile semplicemente investendo sull’addestramento e sulla formazione dei collaboratori (di qualunque livello)?

Un luogo comune diffuso è che formare e addestrare i lavoratori sia tempo perso e un costo inutile da affrontare. Spesso a seguito di lavori scadenti o di errori anche banali commessi dai nostri collaboratori, non cerchiamo di capire fino in fondo perché si sia verificato. Non ci chiediamo se il lavoratore sa abbastanza o sa come deve svolgere il lavoro correttamente.

Può essere sicuramente un vantaggio affidarsi a un lavoratore preparato che proviene da un’altra realtà per inquadramento, esperienza e capacità, ma non è scontato che possa soddisfare completamente le necessità aziendali.
Ogni realtà imprenditoriale infatti è un mondo a sé. Nonostante si possono trovare delle somiglianze, nessuna impresa è uguale a un’altra e a fare la differenza è il fattore umano. Il fattore che più di ogni altro incide su ogni azione interna ed esterna all’azienda.

Cosa c’entra tutto questo con la formazione, l’informazione e l’addestramento alla salute e alla sicurezza sul lavoro?

Bisogna comprendere che formare costantemente i lavoratori non è un costo, ma è un investimento sul capitale umano che nel tempo ripaga con gli interessi. Le risorse umane si legano all’azienda trovando in essa un fattore di crescita personale e professionale e sentendosi incentivate a interagire con il loro contributo.

Quando un lavoratore diventa consapevole delle sue responsabilità e delle sue capacità, si sente parte attiva dell’azienda. Da qui ne beneficiano anche la sua salute e la sua sicurezza, influenzando positivamente il clima aziendale.

Tutto questo a patto che la formazione e l’addestramento alla sicurezza non siano un processo “freddo”, ridondante di norme e concetti dei quali il lavoratore non se ne fa nulla. Al contrario deve essere un metodo strutturato che trasferisce istruzioni verificate e collaudate.

Mai come oggi è importante comprendere la reale esperienza del lavoratore e da lì iniziare a incrementare le sue conoscenze. Impostare questo processo richiede un’attenta analisi dell’intero ecosistema aziendale e un coerente piano di formazione.

Non bisogna adempiere alle normative solo per paura delle sanzioni, ma occorre intraprendere un percorso di consapevolezza e responsabilizzazione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro per investire nel futuro della propria azienda.