Il problema generale dei disturbi muscoloscheletrici (DMS) lavoro-correlati è stato evidenziato e reso prioritario nella strategia dell’Unione Europea in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro. Ad oggi non esiste una specifica politica sul rischio da seduta prolungata durante le attività lavorative, ma tante sono le iniziate incentrate su questa tematica.

L’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sta conducendo la campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!” che mira a sensibilizzare sul tema dei disturbi muscoloscheletrici legati (DMS) e l’importanza di prevenirli.

I DMS possono derivare da una combinazione di fattori di rischio. Uno di quelli evidenziati proprio all’interno della campagna di sensibilizzazione è quello legato alla mancanza di movimento sul luogo di lavoro.

Sedersi di meno e muoversi di più

Oggi sempre più persone trascorrono troppo tempo seduti anche perché svolgono lavori sedentari. Un aspetto che spesso si sottovaluta è proprio il tempo trascorso da seduti durante le ore lavorative.

I lavoratori più a rischio e propensi alla sedentarietà sono:

  • Impiegati
  • Addetti call center
  • Cassieri del supermercato
  • Operai delle linee di assemblaggio
  • Addetti presso sportelli di servizio e laboratori
  • Autisti di auto, autobus e camion, operatori di gru, ecc.
  • Chi lavora da casa
  • Lavoratori anziani e lavoratori con patologie muscoloscheletriche croniche

I nostri corpi hanno bisogno di movimento perché fa bene ai nostri muscoli e alla colonna vertebrale ed è necessario per far circolare il sangue e l’ossigeno nel nostro corpo. Questo comporta che il lavoro sedentario prolungato può causare una serie di problemi alla salute.

Tra i rischi connessi alla seduta prolungata troviamo:

  • Perdita di forma fisica e obesità
  • Rigidità muscolare
  • Lombalgia
  • Disturbi al collo e alle spalle
  • Diabete di tipo II e malattie cardiovascolari
  • Aumento del rischio di alcuni tipi di tumore, in particolare al seno e al colon
  • Morte prematura

Questi rischi si possono ridurre al minimo con un piano d’azione di prevenzione con buone pratiche e misure per contrastare la sedentarietà nei luoghi di lavoro.

Strategie sui luoghi di lavoro per ridurre la sedentarietà

Anche con una postazione di lavoro ergonomica, restare seduti alla scrivania 40 ore a settimana fino alla pensione è molto problematico. I DMS legati al lavoro devono essere prevenuti, soprattutto in un contesto in cui sta aumentando la seduta prolungata sul posto di lavoro.

Stare semplicemente in piedi non è però la soluzione. Dobbiamo muoverci ed evitare le posture statiche per rendere il lavoro sostenibile. È importante cambiare il più possibile la postura, anche mentre si è seduti.

Tra le linee guida per evitare una seduta statica prolungata al lavoro troviamo:

  • Non superare le 5 ore di seduta al lavoro ogni giorno
  • Evitare lunghi periodi di seduta e inserire delle micro interruzioni ogni 20-30 minuti
  • Alzarsi sempre per almeno 10 minuti dopo 2 ore di seduta
  • Lavorare in modo attivo e alternare tra seduta, in piedi e in movimento
  • Preferire una “seduta dinamica”, ovvero cambiare frequentemente la postura mentre si è seduti

Alcuni suggerimenti per mantenersi più attivi sul lavoro sono:

  • Introdurre lo stretching nelle riunioni
  • Accorciare gli incontri
  • Mettere stampanti e contenitori per rifiuti solo nelle aree comuni
  • Fornire una buona seduta che consenta il cambiamento di postura
  • Andare a parlare con un collega invece di inviare un’e-mail o telefonare
  • Alzarsi per fare o rispondere alle telefonate
  • Preferire le scale all’ascensore
  • Parcheggiare l’auto lontano dall’ingresso dell’ufficio

 

Fonte: European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA)

 

Per maggiori approfondimenti visita la sezione relativa al lavoro sedentario disponibile sul sito web dell’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

 

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